Sindrome dell’anagen breve” o SAS (Short Anagen Syndrome), una malattia dovuta a un ciclo follicolare breve dei capelli – di conseguenza i capelli sono corti – per ridotta durata dell’anagen, così viene chiamata la fase iniziale della vita del capello. La fase anagen normalmente dura anni e varia soprattutto in base alle caratteristiche genetiche di una persona e al sesso. L’anagen usualmente è più lungo nelle donne rispetto negli uomini. In alcune persone l’anagen dura anche sette – otto anni. In base alla durata della fase anagen i capelli di un individuo saranno più o meno lunghi.

La “sindrome dell’anagen breve” è sporadica, comunque esistono casi descritti in più persone della stessa famiglia. I genitori dei bambini che ne sono affetti riferiscono di non dover mai tagliare i capelli ai figli. A parte la lunghezza di soli 6 – 10 cm, per il resto si tratta di capelli senza alcuna alterazione del fusto. E’ una malattia benigna e non si associa ad altre malattie sistemiche, né presenta il coinvolgimento di altri organi.

La diagnosi differenziale è con la “Sindrome dei capelli facilmente estraibili” o LAHS (Loose Anagen Hair Syndrome), che può essere familiare, con trasmissione dominante o sporadica e può associarsi ad affezioni genetiche quali la sindrome trico-rino-falangea e la sindrome di Noonan.

Esistono anche alcune condizioni patologiche, che transitoriamente modificano la durata dell’anagen, causando una rapida caduta dei capelli, come l’alopecia areata e altre patologie autoimmuni come il lupus eritematoso, una dieta aproteica, la chemioterapia per la cura di alcune neoplasie, e alcuni altri farmaci.

La dottoressa Floria Bertolini, specialista dermatologo, che lavora a Padova e a Vicenza, risponde ad una lettrice che scrive alla rubrica “Gli specialisti rispondono” della rivista online “Bimbi  & Belli”, preoccupata per la nipotina cui riferisce essere stata effettuata la diagnosi di “anagen”

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