Pitiriasi Versicolor

Titolo originale della risposta: Pitiriasi Versicolor Un fastidio soltanto estetico

Risposta/articolo del dermatologo – Dr.ssa Floria Bertolini, alla domanda di una lettrice della rivista “Dolce Attesa” n. 82, marzo 2010 che si legge sotto l’articolo.            La Pitiriasi Versicolor (PV) è una dermatomicosi superficiale, ovvero una malattia causata da funghi, che si riscontra soprattutto nei mesi caldi. Il disturbo e provocato dalla Malassezia furfur, un lievito lipofilo, in grado cioè di svilupparsi in terreni di coltura grassi. Per questo motivo la Pitiriasi colpisce quasi esclusivamente gli adulti, nei quali la cute è più ricca di sebo a seguito dell’attività ormonale. Come si puo immaginare, proprio a causa dell’aumentata presenza di ormoni la gravidanza e l’uso della pillola anticoncezionale ne favoriscono l’insorgenza.

La Malassezia furfur fa parte della flora microbica cutanea ed è presente perciò sulla pelle di quasi tutti gli adulti, in particolare sul viso e sul cuoio capelluto, dove si trova un maggior numero di ghiandole sebacee. In passato, si credeva alla possibilità di un contagio diretto o mediato (per esempio, tramite gli asciugamani): ora, invece, si e chiarito come il caldo-umido e l’intensa sudorazione siano la causa del viraggio del lievito dallo stato saprofitico a quello parassitario. A favorire la malattia sono quindi gli ambienti e i comportamenti in cui si presenta una traspirazione eccessiva, come le saune e l’uso di biancheria sintetica.

La Pitiriasi si manifesta, nelle parti non esposte al sole o nelle fasi iniziali, con chiazzette ovali o circolari grandi da pochi millimetri a qualche centimetro, di colore bruno chiaro o caffelatte, ricoperte da una fine desquamazione superficiale. Soltanto in rari casi si avverte un lieve prurito.

Le sedi più colpite sono il tronco, le spalle, il collo e l’attaccatura dei capelli. Poi, soprattutto dopo l’esposizione al sole, le chiazze possono diventare piu chiare del resto della pelle, poiché la Malassezia inibisce la produzione di melanina e questo effetto spesso persiste per molte settimane anche dopo la guarigione.

La PV ha un andamento cronico e non si risolve spontaneamente, ma deve essere curata con terapie topiche o sistemiche. Queste ultime, però, vanno evitate nell’attesa, poiché i farmaci più efficaci, l’itraconazolo e il fluconazolo, non sono del tutto sicuri e appartengono a una famiglia il cui capostipite, il ketoconazolo, ha effetti malformativi sul feto. Anche gli antimicotici a livello topico, come il miconazolo, richiedono prudenza, dato che l’estesa superficie interessata dalle lesioni della PV comporta un elevato assorbimento del preparato, sconsigliabile soprattutto nei primi mesi di gravidanza.

Un altro trattamento topico è il solfuro di selenio, che però può provocare irritazioni alla cute e non e quindi ideale perle gestanti. Prima di affrontare la terapia, dunque, occorre ricordare che la PV non è contagiosa e si potrà rinviare la cura a dopo il parto.A scopo preventivo, è bene non indossare capi in fibre sintetiche, che riducono la traspirazione del sudore e ne favoriscono il ristagno.

Domanda della lettrice della rivista “Dolce Attesa” n. 82, marzo 2010:

In piscina ho conosciuto una donna affetta dalla pitiriasi. Mi ha detto che, essendo come me incinta, non può curare questa malattia della pelle fino al termine della gravidanza. Ora ho un forte timore che possa contagiare anche me. Quali precauzioni devo prendere?
Daniela, Mantova

 

La dr.ssa Floria Bertolini svolge attività di dermatologo a Padova, Piove di Sacco, Vicenza e Rovigo.